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    Sei qui:Home»Sicurezza»File criptati da ransomware: il ripristino è possibile?

    File criptati da ransomware: il ripristino è possibile?

    By Laura Del Rosario30/09/20215 Mins Read
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    I Ransomware sono tra i virus informatici più pericolosi che si possono trovare in rete: ecco una guida su cosa sono e come è possibile difendersi

    Ransomware as a Service: è boom di attacchi

    I Ransomware sono tra i virus informatici più pericolosi che si possono trovare in rete, il loro grado di pericolosità non rende sempre facile riuscire a difendersi da queste minacce che spesso portano le povere vittime a cedere alle pressioni degli hacker o a perdere tutti i loro dati. Ecco, dunque, una guida su cosa siano i Ransomware e come difendersi.

    Oggi la sicurezza informatica sta diventando un tema particolarmente importante, dovuto all’incremento e alla diffusione della tecnologia, la quale ha ormai permeato tutti i settori della vita quotidiana di ciascun individuo.

    Proprio per questo motivo essere consapevoli dei rischi che si possono incorrere navigando sul web e adottare le giuste precauzioni diventa indispensabile per potere gestire i propri dati in sicurezza, senza incorrere in specifici rischi o danni permanenti che minerebbero alla privacy personale e alla propria incolumità informatica.

    Per approfondire, nel caso occorra muoversi tempestivamente, vedere anche questo riferimento sul recupero dei dati da ransomware.

    Cos’è un Ransomware

    Tra le minacce sicuramente più pericolose che circolano sulla rete di internet, che merita dunque un approfondimento, si trova il famoso ransomware. Si tratta di un vero e proprio software dannoso che viene gestito da hacker professionisti, i quali, servendosi di questa particolare funzione riescono a bloccare l’accesso ai dati della vittima chiedendo, di solito, ingenti somme di riscatto per potersi rimpossessare di questi ultimi.

    Questi virus informatici hanno rappresentato recentemente la principale fonte di minaccia per chiunque navighi online, inoltre, la diffusione delle criptovalute virtuali ha reso più facile la richiesta di denaro, in quanto priva di tracciabilità e meno soggetta di conseguenza a essere scoperta.

    Vedi anche Ransomware: infrastrutture critiche industriali sempre più sotto attacco.

    Come agisce un Ransomware

    Vediamo adesso insieme in che modo questi particolari virus informatici possono agire all’interno dei propri sistemi. I ransomware, come detto in precedenza, sono spesso creati appositamente da esperti tecnologici che sono in grado di modificarli volta per volta, rendendoli più resistente ai diversi antivirus in circolazione e più complessi da risolvere.

    Proprio per questo motivo identificare perfettamente come queste potenziali minacce agiscono e come prevenirle non è di primo acchito semplice. Tra i modi più, comunque, per prendere un Ransomware vi sono le varie email-phishing, ossia mail che invitano a cliccare su particolari link, gli allegati di posta dannosi, app software infetti o anche siti internet contraffatti che contengono il virus stesso.

    Da ciò si evince come sia purtroppo comune cadere nella trappola dei malintenzionati (vedi anche, Ransomware as a Service: è boom di attacchi).

    Come agisce di solito un Ransomware

    Nonostante la diversità di queste particolari minacce, il funzionamento base di questi malware è più o meno lo stesso. Una volta che il virus ha infettato il pc, questo inizia a copiare i diversi file e dati presenti al suo interno.

    Queste copie vengono protette con un abile sistema crittografato mentre il documento originale in alcuni casi viene eliminato definitivamente. Da quel momento le copie contraffatte risultano impossibili da eseguire e da visionare, facendo invece comparire un messaggio in cui viene richiesto il pagamento di una somma di denaro per riavere in cambio il pieno possesso del proprio dispositivo.

    Si tratta di solito di un pagamento di una cifra non troppo alta, che parte da una base di 500 euro, proprio per incoraggiare le vittime dell’attacco a pagare e riavere indietro i propri dati.

    Ovviamente, non c’è alcuna garanzia che, una volta effettuato il pagamento, vengano realmente ripristinate le funzioni originali del dispositivo compromesso.

    Inoltre, negli ultimi con l’avvento delle criptovalute, come ad esempio i Bitcoin, le cifre vengono richieste sotto questa particolare forma di pagamento che lascia meno tracciabilità e permette agli hacker di riuscire nel loro intendo riducendo sensibilmente il rischio di essere scoperti.

    Il recupero dati da Ransomware è possibile? Consigli e tecniche di recupero

    Subire un attacco Ransomware non è sicuramente piacevole. L’idea che tutti i propri dati e le proprie informazioni siano in possesso di perfetti sconosciuti, unita alla sensazione di impotenza, spesso genera nelle vittime dell’attacco informatico un insieme di sentimenti contrastanti che spaziano dall’ansia, alla vergogna, fino ad arrivare alla rassegnazione. In questi casi però è fondamentale cercare di mantenere la calma e gestire la situazione con lucidità.

    Gli attacchi ransomware sono complessi e articolati, ma in alcuni casi è del tutto possibile riuscire a ripristinare i propri documenti in diversi modi. Intanto, prima di valutare le possibili soluzioni, è necessario analizzare alcune accortezze e consigli che ogni utente dovrebbe prendere in considerazione prima ancora di essere esposto all’attacco.

    Infatti, per evitare possibili virus, bisogna aggiornare costantemente il proprio sistema di antivirus alle patch più recenti, le quali vengono aggiunte e arricchite in base alle ultime modifiche dei malware. Inoltre, effettuare un backup frequente dei dati dei vari dispositivi rappresenta un buon modo per evitare di perdere elementi fondamentali nell’eventualità di un attacco informatico.

    Ma vediamo adesso cosa fare nel caso in cui il ransomware sia già entrato in possesso di dati e informazioni sensibili. Prima di tutto, la decisione di pagare il riscatto non dovrebbe essere mai presa, in quanto si tratterebbe di finanziare un vero e proprio reato senza avere alcuna garanzia che il pagamento possa effettivamente determinare la cessione del furto stesso.

    Alcune mosse da effettuare sono quelle di ripristinare le funzioni del pc alle condizioni di fabbrica e, nel caso si sia effettuato un backup in precedenza, ripristinare anche tutti i dati presenti al suo interno.

    Un’altra soluzione sarebbe quella di rivolgersi ad aziende o figure specializzate che sappiano benissimo come muoversi in modo da non perdere alcun dato, senza comunque cedere al ricatto informatico.

    Cercare un decryptor è anche in questo caso una possibilità da tenere in considerazione, si tratta di software in grado di rimuovere il virus. Nel caso in cui non ci sia più nulla da fare è preferibile lasciare perdere i propri dati definitivamente senza sollecitare economicamente l’hacker responsabile dell’attacco.

     

    ransomware
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    Laura Del Rosario

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