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    Sei qui:Home»Featured»Guida autonoma, come testare la sicurezza?

    Guida autonoma, come testare la sicurezza?

    By Massimiliano Cassinelli11/11/2020Updated:11/11/20204 Mins Read
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    I sistemi di guida autonoma sono sempre più diffusi, ma devono superare costosi e severi test prima di essere commercializzati. Ecco come vengono ridotti i tempi di validazione

     

    Tra realtà è fantascienza, la possibilità di salire a bordo di automobili a guida autonoma è sempre più concreta. L’errore, però, è credere che la guida autonoma sia appannaggio solo di auto futuristiche, nelle quali sarà possibile lasciarsi condurre a destinazione mentre noi guardiamo un film o dormiamo sul sedile.

    In realtà, soluzioni di guida autonoma sono sempre più presenti a bordo delle nostre autovetture: dal sistema di mantenimento della carreggiata alla frenata automatica di emergenza quando ci avviciniamo troppo al veicolo che ci precede. Queste soluzioni riducono il rischio di incidente, in quanto possono correggere gli errori e le distrazioni del conducente.

     

    Ci guida un software

    Affidarsi alla guida autonoma significa delegare parte delle decisioni alle cosiddette tecnologie ADAS, basate su un software embedded ed estremamente critico. Perché ogni errore, anziché evitare un incidente, potrebbe esserne la causa, con tutte le conseguenze fisiche (per le persone coinvolte) e legali per l’azienda che lo ha commercializzato.

    Da qui la necessità di svolgere un’impressionante quantità di test, tesi a verificare l’affidabilità del software di guida autonoma nelle condizioni più svariate e “imprevedibili”. I costi ed i tempi richiesti da questi test sono però significativi e, spesso, hanno un impatto negativo sulla commercializzazione del prodotto finale. Con il rischio di essere anticipati dai concorrenti e veder vanificati anni/uomo di lavoro.

     

    Test rapidi e sicuri

    Per comprimere questi tempi, vengono utilizzate piattaforme di test e simulazione, che possono portare rapidamente alla validazione di un sistema di guida autonoma. Una delle soluzioni più apprezzate dal mercato è attualmente Ansys SCADE, che fa parte della solida piattaforma di sviluppo Ansys Autonomy per l’industria automobilistica mondiale.

    La necessità di severi test dei sistemi di guida autonoma è dettata dalla norma ISO 26262, che definisce uno schema di classificazione dei rischi chiamato ASIL – Livello di integrità della sicurezza automobilistica.

    Nello specifico sono stati definiti quattro livelli ASIL A, ASIL B, ASIL C e ASIL D.

    Il livello ASIL D impone ai progettisti automobilistici di soddisfare i requisiti di integrità più elevati per il prodotto, perché le caratteristiche della guida autonoma dei loro veicoli implicano un rischio significativo per la sicurezza umana.

    Proprio per ottimizzare i tempi di test e validazione dei software di guida autonoma è possibile scaricare il white paper gratuito su Ansys SCADE e le tecnologie ADAS. Si tratta di un dettagliato documento che illustra, tra l’altro, come tracciare le attività di sviluppo e test, oltre alle modalità per generare un codice certificato che soddisfi gli standard ISO 26262 fino ad ASIL-D.

     

    Come si certifica la conformità ISO 26262?

    In questo contesto, un paragrafo particolarmente interessante è dedicato conformità alle normative in vigore.

    In particolare, per garantire la sicurezza e la conformità alla norma ISO 26262 dei dispositivi elettronici di guida autonoma, i team di sviluppo creano, dapprima, un modello contenente ogni possibile pericolo e rischio derivante dalle soluzioni di guida autonoma. A questo punto verificano che la loro soluzione reagisca sempre correttamente ad ogni possibile situazione, prevendo i rischi per il conducente o per gli altri utenti della strada.

    Come ben comprensibile, la creazione di questo modelli di scenario (composti da milioni di righe di codice) richiede tempi particolarmente lunghi, ma espone anche al pericolo di trascurare alcune condizioni che, seppur poco probabili, potrebbero verificarsi nel corso del test fisico reale, mettendo in crisi il sistema di guida autonoma. Una situazione che comporta, tra l’altro, la necessità di rivedere l’intera piattaforma di gestione del veicolo, con tempi e costi di debugging particolarmente gravosi. Una situazione che si ripercuote anche sui tempi di commercializzazione della soluzione sviluppata. Da qui il vantaggio di utilizzare soluzioni software basate sul modello SCADE, che risponde all’esigenza degli sviluppatori AD. Una piattaforma come SCADE di Ansys, infatti, permette anche di generare automaticamente il codice di convalida, prevendo i problemi che potrebbero emergere nel corso dei test fisici o di integrazione.

    Per scaricare gratuitamente il White Paper “Autonomy è la parola chiave per ogni ingegnere del settore automotive”, clicca qui.

     

    Ansys. SCADE guida autonoma white paper
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    Massimiliano Cassinelli

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