Il Cloud computing non è la risposta alle esigenze di elaborazione degli impianti produttivi. L’affermazione, volutamente provocatoria, ha un fondamento di verità, sulla quale il settore manifatturiero deve riflettere prima di assumere decisioni che potrebbero avere effetti negativi.
Negli ultimi anni, il Cloud Computing si è affermato in virtù di una serie di peculiarità, prima tra tutte la possibilità di condividere i dati, in tempo reale, con colleghi, clienti e fornitori che si trovano ovunque nel mondo, Permette inoltre di disporre di software specifici senza dover affrontare significativi investimenti iniziali.
Il Cloud è così divenuto irrinunciabile per la maggior parte delle aziende italiane, che utilizzano questa piattaforma per la condivisione dei documenti, sia internamente che esternamente. Un’opportunità molto apprezzata ma che, proprio perché dettata dalla necessità di condividere file e informazioni, deve essere adeguatamente protetta, soprattutto quando si opera con piattaforme di Cloud Pubbliche, il cui fornitore mette a disposizione solo un primo livello di sicurezza, che potrebbe non essere sufficiente per soddisfare le specifiche esigenze di security.
Anche per tale ragione, sempre più spesso, le aziende di dimensioni maggiori o quelle che necessitano di livelli di sicurezza specifici fanno ricorso al Cloud Privato. Si tratta, essenzialmente, di una modalità di hosting dei dati privati. In cui il Cloud è “riservato” ad un’organizzazione e nessuna risorsa viene condivisa. Per tale ragione risulta particolarmente diffuso nei settori con le normative più rigide sui dati, come sanità, infrastrutture critiche o finanza, dove una violazione può costare milioni di euro. Offre infatti una sicurezza configurabile su misura e permette di ottimizzare le risorse. Dall’altro lato, però, i costi sono elevati e risulta complesso da scalare, vanificando così parte dei vantaggi precedentemente elencati.
Ma perché ricorrere al Cloud Computing?
L’accesso al Cloud Privato è così un’opzione ancora poco praticata e, per tale ragione, è opportuno evidenziare i vantaggi del Cloud Pubblico, che fornisce le risorse digitali pubblicamente su Internet. Questo evita investimenti iniziali significativi, limita i problemi di complessità a carico dell’organizzazione e mette rapidamente a disposizione una capacità di calcolo virtualmente illimitata. Si tratta di vantaggi innegabili per le aziende manifatturiere, che possono utilizzare queste piattaforme (oltre che per i propri dati) per avere la garanzia di trovare immediatamente tutte le risorse necessarie per sviluppare un piano di nesting, per simulare un processo industriale o per sviluppare un progetto che richieda software o risorse di elaborazione significative. Il tutto al semplice costo di un abbonamento, che può essere esteso o ridotto, in pochi minuti, in funzione delle effettive necessità.
Tutto questo è apparentemente la risposta a molte delle esigenze di digitalizzazione delle aziende manifatturiere italiane. Ma davvero il Cloud Computing è la risposta cercata? Secondo i responsabili di GP progetti, l’azienda bresciana specializzata in software per la gestione dei processi industriali (che propone anche soluzioni MES in modalità Cloud Computing), proprio il Cloud, prima di essere adottato, deve essere adeguatamente compreso e valutato. Da qui la scelta di operare sempre al fianco dei propri clienti, per compiere insieme le scelte più strategiche dal punto di vista operativo ed economico.
In un settore, come quello industriale, in cui la Business Continuity è divenuta un’esigenza e non un’opzione, le tecnologie di Industria 4.0 (e della futura Industria 5.0) potrebbero rappresentare un punto di debolezza. Digitalizzare la produzione, infatti, comporta la necessità di maggiori risorse di elaborazione. Risorse non sempre rapidamente disponibili o accessibili, anche per l’elevato costo delle apparecchiature informatiche, il cui pieno impiego potrebbe essere richiesto per periodi limitati. Da qui l’accesso al Cloud Computing, che offre i vantaggi già elencati.
Quali i rischi del Cloud?
I responsabili di GP Progetti, però, evidenziano un ulteriore grosso problema, che si sovrappone ai rischi di Security: per operare in Cloud è necessario disporre di una buona connettività, preferibilmente ridondata. Ampie zone dell’Italia, anche in aree ad elevata industrializzazione, non sono raggiunte da adeguate reti di telecomunicazione. E prorpio la latenza rappresenta un collo di bottiglia perché, anche se le risorse di elaborazione sono virtualmente illimitate, i dati da trasferire potrebbero essere significativi (in specifici contesti) ed introdurre latenze non tollerabili nel controllo di una produzione automatizzata, dove anche pochi millesimi di secondo possono mettere fuori servizio un impianto connesso o chiamato a reagire entro tempi prestabiliti. Quindi, laddove i tempi di trasporto della Rete non possono essere garantiti ed i ritardi non ammessi, il ricorso al Cloud Computing deve essere valutato con maggiore attenzione.
Analogamente un’interruzione della connessione, dovuta anche a cause esterne, è sempre in agguato. E se questo fatto dovesse essere in grado di interrompere la produzione, il ricorso alla ridondanza delle connessioni diventa una necessità.
E se la risposta fosse l’Edge Computing?
La soluzione a tali rischi è rappresentata dall’Edge Computing che consiste, essenzialmente, nel creare un “Cloud Computing locale e privato”. Questo significa, in pratica, mettere a fattor comune le risorse dell’azienda, permettendo ai singoli soggetti di accedervi in funzione delle specifiche esigenze. Ovviamente questo non evita un significativo investimento iniziale ed il ricorso a professionisti in grado di realizzare il Data Center e di configurare adeguatamente apparecchiature e soluzioni di protezione. Ma garantisce, tipicamente, una maggiore continuità di servizio e la possibilità, condividendo internamente le risorse, di affrontare un investimento più contenuto, pur disponendo di un’enorme scalabilità.
Anche i tempi di realizzazione ed i costi di gestione potrebbero aver un impatto significativo, poiché l’Edge Computing comporta comunque la necessità di creare e manutenere un Data Center, la cui crescita dimensionale potrebbe andare oltre le possibilità di un’azienda.
Cloud ed Edge Computing possono essere alleati
La vera soluzione, che può essere sviluppata e implementata solo da realtà specializzate come GP Progetti, consiste nel combinare i vantaggi dell’elaborazione in tempo reale dell’Edge Computing con le capacità di analisi dei dati offerta dal Cloud Computing. Si tratta di un’idea rivoluzionaria per il settore, in quanto riesce a sfruttare contemporaneamente i vantaggi in termini di potenza e flessibilità del Cloud e dell’Edge Computing.