Nel corso dell’evento “OT Cybersecurity. Mettiamola in pratica!”, svoltosi a Bologna il 10 giugno e promosso dal Consorzio PI Italia, sono stati resi noti i numeri aggiornati e più significativi sull’evoluzione della cybersecurity industriale, in un momento di radicale trasformazione digitale dell’industria europea.
L’industria moderna: terreno fertile d’attacco
Il contesto industriale moderno, sempre più interconnesso e digitalizzato, si conferma oggi terreno fertile per cyber attacchi mirati e sofisticati, che colpiscono in particolare i sistemi OT (Operational Technology) e IIoT (Industrial Internet of Things). Secondo i dati diffusi durante il convegno, a livello globale si è registrato un aumento degli attacchi cyber del 27,4%, con una crescita del 15% in Italia rispetto all’anno precedente. Tra le minacce più pericolose, spiccano gli attacchi ransomware contro le organizzazioni industriali, che sono aumentati dell’87% nel solo 2025. Il 75% degli incidenti ha provocato interruzioni parziali delle operazioni, mentre il restante 25% ha comportato l’arresto totale della produzione. Il settore dell’industria manifatturiera risulta il più colpito, con danni diretti alla continuità operativa e perdite economiche ingenti: il costo medio di un attacco ransomware è stimato in 5,68 milioni di dollari, a cui si aggiungono i costi per il riscatto e la ripresa delle attività.
Sul piano economico, il mercato globale della cybersecurity OT-IIoT è attualmente valutato intorno ai 29 miliardi di dollari, ma si prevede che possa raggiungere i 94 miliardi entro il 2030, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del 26%. Le tecnologie rappresenteranno l’85% del mercato entro il 2030, con una crescita del 30%, mentre anche i servizi specialistici – consulenze, integrazioni e attività gestite – cresceranno del 14% annuo. L’Europa guiderà questa espansione normativa e tecnologica, grazie all’entrata in vigore di nuove direttive europee tra cui la NIS2 e il Cyber Resilience Act, che spingono le imprese ad aumentare i propri livelli di protezione.
Valentina Mussi, alla tavola rotonda
Tra gli interventi degli autorevoli relatori che si sono susseguiti, da notare la relazione di Valentina Mussi, National Market Leader Cyber & Digital di Bureau Veritas Italia, che ha illustrato le implicazioni pratiche del nuovo Decreto Legislativo 138/2024 che recepisce in Italia la Direttiva NIS2 (UE 2022/2555). L’obbligo di compliance entro gennaio e febbraio 2025 si estende a tutti i soggetti operanti nei settori considerati essenziali e importanti, compresi i fornitori di servizi digitali come cloud provider, social network, motori di ricerca, marketplace e infrastrutture IT/OT strategiche. La normativa si applica non solo alle medie e grandi imprese, ma anche alle realtà più piccole della supply chain che rappresentano elementi sistemici nel funzionamento dei settori industriali critici.
Gli obblighi previsti includono la notifica degli incidenti entro 24 ore al CSIRT nazionale e una successiva comunicazione dettagliata entro 72 ore, la realizzazione di sistemi di gestione del rischio cyber e business continuity, nonché la definizione di policy interne su autenticazione, gestione degli asset, sicurezza dei backup e aggiornamento continuo dei dispositivi OT e IIoT. Le sanzioni per le aziende non conformi possono arrivare a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato globale annuo per i soggetti essenziali, e fino a 7 milioni o l’1,4% per quelli importanti. La responsabilità della sicurezza informatica non è più solo tecnica, ma rientra ora a pieno titolo nella governance aziendale e nella supervisione diretta dei consigli di amministrazione.
È stato inoltre posto l’accento sulla complementarità tra la direttiva NIS2 e lo standard tecnico internazionale IEC 62443, che definisce livelli di protezione e maturità per ambienti OT in base al profilo degli attaccanti (dall’errore umano fino agli attacchi sponsorizzati da stati o gruppi terroristici). Questo approccio consente un allineamento strutturato tra i requisiti normativi europei e le pratiche operative in uso nel settore industriale, favorendo la convergenza tra ambienti IT, OT e cloud.
La resilienza, un investimento strategico per l’industria
L’evento ha sottolineato infine che, nel nuovo scenario globale della cybersecurity industriale, la resilienza non è solo una questione di tecnologie, ma un investimento strategico di lungo periodo per tutte le organizzazioni. Secondo il Consorzio PI Italia, la sfida attuale per le imprese italiane sarà quella di integrare competenze tecniche, governance, standard internazionali e adeguamento normativo in un ecosistema che evolve con rapidità e richiede risposte immediate.